Racconti (porno) di un estate, di Mat Marlin (Rivisto e corretto)

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Lei raggiante sfoderò il suo ammaliante sorriso; “ciao! Ma figurati! Come stai?”, disse con tono squillante come se fossimo amici di vecchia data. Cominciai da quest’ultima sua frase a realizzare che il pomeriggio avrebbe potuto prendere una piega decisamente inaspettata mentre Il mio cazzo ebbe un sussulto nei boxer immaginando Federica immersa nella vasca con le sue enormi tette da vacca che galleggiavano a filo dell’acqua. Le chiesi quindi di spalmarsi sopra il seno i residui di sperma che le erano rimasti sul corpo; presi in mano il vibratore, glielo passai più volte sopra ed in mezzo alle tette cercando di bagnarlo il più possibile e glielo infilai per un’ultima volta in bocca spingendoglielo avanti e indietro. Io ti amavo stronzo!”, disse colpendomi con un debole pugno sulla spalla; “pensavo non mi considerassi…perché non mi hai mai detto nulla?”, aggiunse irritata.

Il tuo lo salvo come se fossi qualche mia amica…non voglio certo avere problemi con Andrea”, disse. E proviamolo questo bel cazzone”, dissi scattando in piedi di fronte a lei e prendendo il vibratore dalle mani di Federica mentre lei raccolse le tazzine dal tavolo e le portò nel lavandino. Quando glielo sfilai dalla bocca non erano passati nemmeno due minuti ma Federica ansimava come fosse appena uscita da una gangbang. Magari avvisami prima su quando arrivano così prendo ferie e ti li porto subito”, replicai eccitato. Provai a scendere da Federica intorno all’ora di pranzo ma non la trovai; la trovai invece al secondo tentativo, intorno alle 3 del pomeriggio.Non posso affermarlo con certezza ma ho sempre pensato che la decisione di sposarsi sia stata per loro inevitabile e successiva per Federica al fatto di essersi fatta sborrare dentro. Inoltre spesso le quattro chiacchiere si fermavano al saluto dato la mia estrema timidezza di quel periodo. Prima però le chiesi di aprire la bocca e le infilai dentro il plug passandoglielo avanti e indietro come se stesse facendo un pompino; “scusa, ho sbagliato buco”, dissi sorridendole, quindi glielo tolsi di bocca e lo avvicinai al culo spingendoglielo delicatamente dentro. Perché ero timido”, replicai io sorridendole; “abbiamo perso un sacco di tempo…”, continuò a dire lei. Appoggiai quindi nuovamente l’accappatoio sul wc e mi slacciai di nuovo la cintura, abbassai i boxer e tirato fuori il membro presi la mirai e cominciai ad orinarle in bocca.

Federica ansimava sempre più mentre io non vedevo l’ora di avere il suo consenso per iniziare a leccargliela senza ritegno. Rimasi per un attimo interdetto; non potevo credere che la scena che stavo vivendo stava accadendo realmente davanti ai miei occhi. Federica si limitò a sorridermi; passai l’indice della mano destra sulle sue labbra scoprendole morbidissime, quindi avvicinai la bocca alla sua e la baciai con la lingua. Sembrava però che la stessa Federica smaniasse perché le chiedessi quello che aveva comprato; “da una parte sono contento che l’abbia ritirato tu…no so quanto l’avrebbe presa bene il mio ragazzo”, disse infatti sistemandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.Avvicinai la cappella del vibratore alla vagina di Federica e dopo avergliela strofinata un po’ sopra la stessa glielo spinsi dentro facendole tirare un urlo di piacere.

Le dissi che abitavo nel comune limitrofo ad una decina di minuti di macchina da lei. “Perchè me lo chiedi? Vuoi passare a trovarmi?”, dissi incuriosito; “era così per curiosita…sai tra figli, cani e mariti non ho molto tempo per scappatelle!”, disse accarezzandomi una spalla.Non saprei…farmi fottere non lo so…di sicuro ho pensato che ha un bel cazzone!”, disse; “a parte che non saprei proprio come farmi montare”, aggiunse ancora divertita. Non è una cattiva idea sai”, rispose tra il serio e lo scherzoso; “ti farò sapere!”, disse ancora ridendo.